Seriously...

Grey's Anatomy è uno dei miei telefilm preferiti... Lo so, non è professionale come House, non è intrigante come Lost...troppe relazioni tra colleghi, incontri in ascensore o negli sgabuzzini più improbabili (ma gli ospedali sono davvero così?), però mi piace. Ogni caso è in fondo legato alle storie dei vari protagonisti, situazioni in cui, in un modo o nell'altro, capita anche a noi di trovarci: il rapporto difficile con un genitore, l'amore improvviso per qualcuno che ci è sempre stato accanto, figuracce in cui non vorremmo mai essere coinvolti, dubbi per il nostro futuro. Le puntate cominciano e si concludono tutte con le riflessioni della protagonista : spesso il punto di vista iniziale viene ribaltato da quello che capita durante la puntata, proprio come succede nella vita. Mi è capitato molte volte di trovarmi in disaccordo; altre invece ho trovato le parole per descrivere stati d'animo e sensazioni...Ma ogni volta, comunque, mi fa riflettere. E' questa la cosa che preferisco di Grey's Anatomy. Ovviamente senza nulla togliere al dott. Shepherd e al dott. Karev...

Tutti noi passiamo attraverso la vita come elefanti in una cristalleria.
Graffiamo qui, rompiamo là, facendo del male a noi stessi e ad altre persone...
Il problema è trovare il modo di riparare alle ferite che abbiamo inferto,
o che qualcuno ha inferto a noi.
A volte il dolore ci coglie di sorpresa...a volte pensiamo di poter riparare al danno...
A volte il danno è qualcosa che non riusciamo neanche a vedere.
Siamo tutti feriti a quanto pare, alcuni di noi più di altri.
Ci portiamo dentro le ferite dell'infanzia, poi da adulti restituiamo ciò che abbiamo ricevuto.
In fin dei conti tutti noi feriamo qualcuno.
E poi ci mettiamo all'opera per rimediare,
per quanto possiamo...
(2x24 - Damage case)