Vorrei sapere con esattezza quando sono passata da:
- quella che chiedeva "Cosa c'è per cena?" a quella che chiede "Cosa vuoi per cena?";
- quella che chiedeva "La mia maglia è ancora a lavare?" a quella che dice "La tua maglia è ancora a lavare!";
- quella a cui bisognava dire "Vai a buttare la spazzatura" a quella che dice "Forse è il caso di buttare la spazzatura!";
- quella a cui si urlava "Veloce, corri! Ritira il bucato che piove!" a quella che studia le previsioni meteo su internet prima di stendere.
- quella che apre il cassetto e il dentifricio non manca mai a quella che non fa mai mancare il dentifricio;
- quella che il gatto se lo spupazza e basta a quella che gli pulisce le cacche (e che cacche);
- quella che si lamenta per i calzini spaiati a quella che li spaia (è colpa della lavatrice, giuro);
- quella che "Si, ho chiuso bene la porta!" a quella "L'hai chiusa tu la porta?".
C'est la vie, è vero. Si cresce, si matura, ci si prende le proprie responsabilità. E sono fiera di me, assolutamente. Sono fiera di noi.
Ma ogni tanto, solo ogni tanto, mi piacerebbe tornare ad essere quella di prima. Beccarmi la solita sgridata per la camera in disordine, farmi chiamare mille volte prima di andare a tavola, vivere nella beata ignoranza di come si faccia andare una lavatrice.
(Chiedo scusa "Lagnanza Mode: On", ma sta sera ero sola a casa e dopo la cagata del secolo che ci ha regalato questa mattina e dopo un bis nel pomeriggio, Lapo ha avuto la brillante idea di svomitazzare due volte mente io stiravo. Nella fretta della corsa alla ricerca di un giornale da lanciargli, affinché non sporcasse troppo per terra, ho lasciato il ferro da stiro appoggiato su una maglietta di Luca che ha rischiato ustioni molto gravi. Ovviamente tutto questo la sera che Luca è fuori per l'allenamento di calcetto.
Abbiate pietà di me, ora dormo e domani torno supersimpatica come non sono mai stata).
Davvero un bel post!
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