7 giugno 2008

Vrònskij, Kitty, Lèvin, Aleksèj Aleksàndrovic...

Ho finito Anna Karenina. Ho finito Anna Karenina. Ho finito Anna Karenina. Ho finito Anna Karenina. Ho finito Anna Karenina. Ho finito Anna Karenina. Ho finito Anna Karenina. Ho finito Anna Karenina. Ho finito Anna Karenina. Ho finito Anna Karenina. Ho finito Anna Karenina. Ho finito Anna Karenina. Ho finito Anna Karenina. Ho finito Anna Karenina. Ho finito Anna Karenina. Ho finito Anna Karenina.
Nonostante le 823 pagine scritte in formato 6, credo; nonostante l'improponibilità dei nomi (spiegatemi perchè la stessa persona può essere chiamata, nella stessa frase, prima Katerina Aleksàndrovna, Kitty e poi Katija); nonostante più si vada avanti col libro più la voglia di prendere a schiaffi Anna cresca in maniera direttamente proporzionale al crescere dei suoi giri di testa...beh, nonostante tutto, non si può non amare questo libro e il suo autore. Un uomo che riesce a raccontare le emozioni, i pensieri e le paranoie di una donna, come neanche una donna riesce a fare nei suoi momenti più bui. Anna moglie premurosa, madre affettuosa, amante passionale, che il momento dopo è Anna moglie adultera, madre anaffettiva, amante sospettosa. Anna che vuole tutto e il contrario di tutto. Anna che è contraddizione, dubbio, istintività. Anna che è quell'amica più affascinante di noi, più coraggiosa di noi, più spregiudicata di noi. Quell'amica che tante volte abbiamo invidiato e tentato di imitare. Quella stessa amica che in un secondo da tanto forte e decisa diventa tanto fragile e infantile, capricciosa a tal punto da trasformare in noi quell'adolescenziale ammirazione in una distaccata compassione. Perchè Anna è allo stesso tempo, in tempi diversi, ciò che desideriamo essere e ciò che temiamo di diventare. A proposito mi viene in mente Oscar Wilde (credo): "Bisogna stare attenti a ciò che si desidera, perchè potrebbe avverarsi".

5 commenti:

  1. Lo sai che non riesco a continuare "Guerra e Pace"? Probabilmente, il fatto di non sapere il francese è un grosso handicap per la lettura di questo libro...O è proprio l'autore...Hugo lo trovo scorrevole e straordinariamente moderno, per esempio. E le sue pagine scorrono senza alcun peso.

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  2. Beh, ho omesso di dire quanto tempo ci ho impiegato a finirlo...E in effetti anche "Guerra e Pace" è nella lista di quelli che vorrei leggere...ma per ora credo che mi dedicherò a qualsiasi cosa sia stampata su meno di 200 pagine. E non sia stata scritta da un russo (tempo fa mi cimentai anche con "L'idiota" di Dostoevskij ma abbandonai vergognosamente!!).

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  3. capisco benissimo... ho tentato "Il dottor Zivago" ma ho mollato a 2/3 e giuro che odio lasciare i libri così!! concordo anche sulla storia dei nomi... perché ogni personaggio può essere chiamato in mille modi diversi spesso nemmeno tanto simili tra di loro?

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  4. La mia amica Noemiiii! Su msn non ti trovo più...spero tutto bene nella mia cara vecchia Torino. Tanta nostalgia della nostra vita universitaria =(

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  5. io invece sono da sempre dostoevskijano, ma capisco la soddisfazione di arrivare aalla fine di questi tomi...adoro la letteratura russa, anche quella contemporanea, disillusa rispetto al suo recente passato e sempre molto introversa..ti consiglio "il Testimone" di Il'ja Mitrofanovedito dalla Isbn Edizioni del buon Massimo Coppola..
    cià..

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