Ci sono giorni, come questi, in cui non succede niente di particolare. Eppure sono giorni belli, ed io sono felice. Anzi, Felice.
So che non durerà, che domani, o tra qualche ora, o magari dieci minuti, tutto potrebbe cambiare. E allora prendo questa serenità, l'avvolgo nel kukigelo e la metto da parte. La conservo per quelle giornate no, in cui non succede niente di particolare, eppure tutto sembra fare schifo.
Ma oggi no. Oggi è stato bello svegliarmi, prendere la macchina e affrontare la strada verso scuola immersa nel primo freddo invernale, chiacchierando con la collega caricata lungo il percorso. E' stato bello non staccare mai, cinque ore di seguito, compiti in classe, risate, la mia prima nota sul libretto di quel gran rompiballe della prima A. E poi pranzo, senza il tempo di tornare a casa per quella maledetta riunione alle 14.30. Ho mangiato seduta su una panchina, nel parco davanti a scuola. Da sola. Anzi, non proprio. Eravamo io, un albero, il sole, il Monte Bianco e l'autunno. Chi mi conosce sa che non avrei potuto desiderare compagni di merenda migliori. Mezz'ora tutta mia, tutta nostra. E, sembrerà davvero stupido, ma tutto questo mi ha resa così felice...
Poi la riunione e, una volta tornata a casa, un salto a casa dei nonni: un altro momento di totale serenità. Il nonno oggi era così bello... quando sono entrata mi ha mandato un bacio come gli piace fare spesso, mi sono seduta vicina vicina, e lui era lì, sorridente e di buon umore, pronto a regalarmi le sue perle di saggezza (o, se mia nonna non sente, le sue battute sconce) in genovese. Quando li ho salutati sulla porta ho sentito il cuore così pieno, così gonfio...
E tra un'ora sarò a vedere la partita di Massi, che è solo una partita di calcetto, ma è mio fratello, e mi manca tanto.