Quando meno te l'aspetti senti qualcosa salire. Lo riconosci subito ma tenti di ignorarlo. Un cocktail di nostalgia, un po' di dolore, una manciata di ricordi.
Non puoi piangere però, proprio adesso no. Stai spiegando le subordinate relative, stai parlando al telefono con la banca, stai seduta dalla parrucchiera aspettando il tuo turno, stai cercando di addormentarti e non è il caso di svegliare chi dorme accanto a te.
Non puoi, non devi farti vedere debole, fragile, quella che a volte non riesce ad andare avanti.
E allora ti concentri e dai ordini.
Occhi, non osate anche solo inumidirvi.
Naso, non ci provare neanche a iniziare a colare.
Bocca, stai ferma. Quell'espressione non è per niente naturale.
Voce, ti prego non tremare, non tradirmi.
Vi prometto che non appena torno a casa, non appena rimarrò da sola, sarà un festival di lacrime e singhiozzi, un giubileo di pianti, di quelli che si fanno da bambini, quelli che, se nel frattempo provi a parlare, non si capisce una parola di quello che dici.
Non spingi indietro le lacrime, no. Cerchi proprio di ostacolarle. Cerchi di rallentare la loro corsa, di fermarla. Comincia a farti la male la testa, le orecchie fischiano un pochino. Stai trattenendo un fiume in piena con la sola forza dei tuoi occhi, due piccole dighe pronte a crollare. Stringi i pugni, tutto deve essere coinvolto in questa eroica impresa.
Deglutisci, alzi appena lo sguardo, controlli la situazione.
Pare che nessuno se ne sia accorto. O forse si, ma è stato tanto gentile da far finta di nulla.
[Nonna, mi manchi.]
un abbrazz
RispondiEliminaCome ti capisco, davvero tanto.
RispondiEliminaBellissimo post, mi hai fatto commuovere.
un abbraccio.
Dire che ti capisco è dire poco, non posso dirti che passerà in fretta perchè a me succede ancora adesso...ti abbraccio.
RispondiEliminaHai reso così bene l'idea che mi stavano quasi quasi salendo le lacrime..
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