26 novembre 2008

Partire è un po'...

Tra meno di un'ora chiuderemo la porta per l'ultima volta tutte insieme, aspetteremo l'ascensore ridendo, scenderemo in garage e ci salutaremo. Come ogni sera di questo ultimo anno.
Da lunedì si cambia: si cambia ufficio, si cambia colleghe, si cambia lavoro.
Non sono mai stata brava a lasciarmi le cose alle spalle: anche se sono io ad andarmene, anche se sono io a decidere, anche se sono convinta, anche se chiudo una porta per aprire, forse, un portone...soffro.
Da piccola non riuscivo a separarmi dagli oggetti a cui ero legata: una sera mia mamma ha dovuto perlustrare il bidone della spazzatura per recuperare il mio Cicciobello che era stato giustamente buttato via perchè non somigliava più neanche ad un bambolotto, figuriamoci ad un bambino.
Quando andavo in vacanza, poi non volevo più ripartire. In due settimane riuscivo ad affezionarmi alle persone tanto da sentirmi poi persa senza di loro...Ricordo viaggi in aereo e in pullman passati a piangere per la tristezza di dover lasciare una nuova amica o un amore estivo.
A giugno la scuola finiva e mentre tutti lanciavano secchiate d'acqua dai piani alti del liceo, io mi sentivo morire. Sebbene l'estate fosse promessa di divertimento e libertà, io volevo settembre, subito.
E ora questo...un anno fantastico, la mia prima esperienza lavorativa vera, delle compagne di viaggio che da colleghe sono diventate Amiche. Sapevo che non sarebbe durata per sempre, che noi bamboccioni oggi abbiamo un lavoro e domani no - e ringrazio di lasciare questo lavoro per un altro e non per il divano di casa mia; sapevo che prima o poi sarebbe finito, che quello della settimana scorsa era l'ultimo piano formativo che preparavo, l'ultimo apprendista a cui telefonavo; sapevo che anche questo periodo era come le vacanze al mare, come Cicciobello, come un anno a scuola. E nonostante io non abbia più cinque, dieci o quindici anni, vorrei fermare il tempo, tornare indietro e riviverlo. Vorrei aver fatto più attenzione ai dettagli, ai momenti passati inosservati, alle battute, le risate...
Ma soprattutto vorrei non avere la stessa paura che avevo un anno fa quando sono entrata qui dentro: sarò all'altezza? Sarò capace di fare quello che mi chiedono? Sarò capace di farlo bene? Saprò instaurare rapporti umani sinceri?
Sono terrorizzata.

4 commenti:

  1. Ti capisco perfettamente: per metà sono anche io come te, ancorata al passato e alle certezze.
    Ma la mia altra metà curiosa non vede l'ora di sapere quello che di bello l'aspetta nel futuro...
    vedrai che troverai delle altre bellissime persone a cui ti affezionerai ben presto!
    ;)

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  2. Ecco qua.
    Lo avevi scritto come commento a un mio post e sono subito venuta a leggerti.
    Sono come te, mi affeziono a tutto.
    Persone, cose, gente antipatica e gente simpatica. Sono un caso umano...

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  3. Ari, prima cosa: è da un po' che non giro per blog quindi torno qui dopo un po'.. ed è sempre più bello!
    Per quanto riguarda il post.. non ho dubbi che ce la farai, perchè sei in gambissima, te l'ho sempre detto e, in fondo, lo sai anche tu!

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  4. Ma dai???
    sei di aosta? Allora ci dobbiamo beccare!!!
    Hai già dei programmi per quei giorni?
    :)

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