20 settembre 2009

La porta del cuore

Ci sono sentimenti che non si possono esprimere a parole.
Parlo di quelle emozioni che vivono dentro di noi da anni, radicate nel profondo, a tal punto da pensare che ci fossero già, ancora prima di nascere.
Parlo di quel calore che accompagna il ricordo di ogni persona, presente e passata, la scritta col pennarello indelebile sul muro del sottopassaggio. Ci puoi passare sopra una mano di bianco, ma ogni volta, ripercorrendo quella strada, ti ricorderai che c'è.
Parlo della potenza di un sorriso, di uno sguardo, di un abbraccio, di rapporti unici che mai avresti pensato sarebbero potuti nascere, nutrirsi, sopravvivere, vivere, e farti vivere.
Impossibile spiegare. Provarci non renderebbe giustizia alle sfumature, alle immagini, alla sensazione che provocano sulla pelle, nella pelle. Le parole sarebbero solo un disegno bidimensionale, sarebbero una canzone ascoltata da un radio che non trova la frequenza, sarebbe come annusare una maglietta per ritrovare un profumo che ormai non c'è piu.
Un modo, però, per far capire a chi hai davanti quello che provi, ci sarebbe..
Basterebbe una porticina. Una porta sul cuore. Piccola, ma così preziosa. Basterebbe poterla aprire e farci dare una sbirciatina dentro. Niente chiavi da consegnare con cerimonie ufficiali, niente campanelli da suonare per farsi aprire, niente zerbini su cui pulirsi i piedi, non ce n'è bisogno. Si rimane sulla soglia e si guarda dentro. Se possibile, in silenzio. Per non disturbare, perchè deve essere una cosa semplice, sì, ma è anche un'operazione molto delicata.
Purtroppo, la sto ancora cercando. E spesso quello che provo, ancora non riesco a dirlo.

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