Non ho il pollice verde, ma adoro le piante.

Ho avuto un bonsai a cui davo il buongiorno ogni mattina, chiamavo per nome e dicevo un sacco di cose carine. Quando sono andata in gita mio fratello l'ha lasciato morire, dopo averlo insultato (così sostiene lui).
Così quando mia suocera mi ha regalato un'orchidea per il mio compleanno ero felicissima. E terrorizzata. Verso l'inizio di giugno i suoi bellissimi fiori sono caduti e io ho pensato "Adieu!". In questi mesi ho continuato a parlarle, a incoraggiarla, a curarla. Da un paio di settimane, il miracolo. Siamo a quota otto fiori e quando mi avvicino e l'ammiro fiorita, sono felice ed orgogliosa come una bambina di cinque anni.
Adoro queste piccole gioie della vita. Adoro come dopo mesi e mesi di silenzio la natura ad un trattato sappia tirar fuori da due ramoscelli, qualcosa di stupendo. E adoro il tempismo di questa pianta che sento come un prolungamento di me: è sfiorita in un momento difficile e buio, sta dando il meglio di sè proprio ora che le cose cominciano lentamente a girare.