Dell'amico veterinario e degli (un po' meno) amici cani*

Ieri ho portato Lapo dall'amico veterinario. Ben conscia di aver ereditato il gatto più malandato del mondo dei gatti, volevo che gli controllasse quell'occhietto appiccicoso.
Sono arrivata lì davanti che erano le 17.45. Sul marciapiede c'erano due cani di dimensioni abnormi, che al coso de La Storia Infinita (Atreyu?) gli mangiavano la polenta sulle orecchie.
Io, Breavheart, mi sono fermata prima, all'angolo dell'edificio, aspettando che arrivasse mio fratello. "Entriamo!". "No, io lì davanti non ci passo. E dentro ce ne sono altri". Abbiamo aspettato che anche quelli dentro (altri due) uscissero per prendere una boccata d'aria e ci siamo infilati.
La prima ora è filata tranquilla, fino a quando fuori si è scatenata una rissa canina degna di un incontro clandestino (per la gioia degli inquilini del piano di sopra, immagino) e due hanno deciso di rientrare. Per le restanti tre ore e mezza sono rimasta incollata alla sedia con la gabbietta di Lapino sulle gambe. I cani, Akito (si, come quello del film ma quello è giapponese e bianco, questa era americana nera) e Bestione Bianco Non Identificato, se la sono presa rispettivamente con: i loro padroni, i cani rimasti fuori, uno con l'altro, con le mosche, con il gattino nella gabbietta imprudentemente abbandonata per terra dalla padrona, con cagnolino non identificato, con loro stessi. La schiena sudata, non ho fatto che immaginarmi scene truculente di arti (i miei) sbranati e sangue (sempre il mio) zampillante ovunque. Ore di puro terrore, mani che mi tremavano e sussulti appena una mosca mi si posava su una gamba.
Lapo impassibile. Non una soffiata, neanche quando BBNI si è avventato su di lui causandomi un mezzo infarto e una manciata di capelli bianchi. Non una zampa lanciata fuori a reclamare la fuga, non uno sguardo lacrimoso e implorante. Niente. Anche se credo, ad un certo punto, di averlo sentito dire "Rilassati".
Mi ci vorranno settimane per riprendermi. Dite che le feci gliele posso mandare via posta o mi denuncia?

*e del mio terrore per il migliore amico dell'uomo.