11 settembre 2011

Riposati, piccola lince.

Il sole che scende dietro la montagna laggiù, l'erba troppo alta che sarebbe ormai da tagliare, il profumo del bucato steso al sole e lui.

Lapo nascosto là dietro, tra il pergolato e la siepe di papà, cerca l'ombra e rifugge le nostre chiacchiere. Un gatto guerriero, quasi una lince, abituato alla solitudine e a vagar sui tetti. Ma riconosce l'amore e, solo quando lui lo vuole, non disdegna il calore di una carezza. 

Lapo è cacciatore generoso: si sdebita con noi portandoci piccole lucertole e topolini. Si, ma non ora. La luce del tramonto vuol dire riposo. 

Lapo profuma di foglie, di legna, di prato. Gli occhi chiusi verso l'orizzonte, la linguetta di fuori, il pelo lucente. Lo guardi, ti guarda, non vorrebbe essere da nessun'altra parte.

Ed è lì che per me sempre sarà. Tutto il resto non conta, tutto il resto non voglio farlo contare. 
Ciao amore mio.

4 commenti:

  1. Si capiscono da come scrivi le emozioni che provi. Sono così forti, che le hai rese narrativa. E sono intrise di empatia.
    Era bellissimo! :)

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  2. :(
    non ci sono parole.

    (comunque sappi che scrivi sempre meglio. non che prima scrivessi male eh)

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  3. :( so cosa si prova. La mia micia è morta a Luglio dell'anno scorso per un tremendo tumore all'occhio....
    a volte non c'è differenza tra animali e persone se li hai amati!

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