24 giugno 2012

Gefstu ekki upp, velgengni í lífinu er langhlaup*

La mia testa non ce la fa. La sensazione è quella di essere in una stanza piena di oggetti e non trovare un posto per sedermi. E io vorrei solo maledettamente sedermi un attimo. Vorrei prendermi un po' di tempo per cercare di sbrogliare questa matassa di pensieri aggrovigliata che mi ritrovo in testa, ogni santa mattina. Cerco di ignorarla, di concentrarmi su questo esame, l'ennesimo, che sto preparando. Cerco di pensare che ho fatto tanto e non posso mollare adesso. Non ci riesco. L'ansia è più grande e forte e affamata di me, divora (quasi) tutto.

Ho dei sogni, no, dei progetti, e degli ostacoli davanti.
No, certo, non sono l'unica. Il mondo intero ha dei sogni e degli ostacoli. Ma questi sono i miei, e mi sembrano tanto più grandi di quelli di chiunque altro. Siamo egoisti tutti allo stesso modo, sono certa che anche per voi è così.

Odio quest'estate. Andare a lavorare mi aiutava ogni giorno a ricordarmi perché mi sono inflitta questa tortura della seconda laurea, degli esami integrativi. Ora che i banchi sono vuoti, i ragazzi in vacanza e non ci sono più lezioni da preparare, compiti da correggere, soddisfazioni da raccogliere, mi sembra di non avere più un motivo. Ho davanti solo un'estate di stupido studio e disoccupazione.
E odio tutti. Perché è brutto dirlo, ma nessuno (non è vero, Luca è la mia solita incrollabile eccezione) capisce il casino che ho dentro. Non ne parlo, quindi a meno che non siano dotati di una sfera di cristallo difficilmente possono capire. Ma anche da quel poco che lascio trasparire sembro solo una bambinetta lagnosa, quelle da liquidare con un "Ho detto no, punto".
Sono solo stanca di sentirmi ripetere le stesse cose da persone diverse. Sorrido e annuisco. "Ah ahn, si hai ragione!". Ma loro non lo capiscono che sto facendo fatica, che sto arrancando, che ho finito le stelline dell'invulnerabilità. Loro non lo sanno che se mi fermo sono perduta, che quel progetto è così grande da tenermi sveglia la notte, che ho paura di doverlo rimandare ancora. E allora, in un circolo vizioso, finire i maledetti esami è l'unica cosa da fare, avendone le forze.

Vorrei potermi addormentare e risvegliare a settembre, proprio come dice quella canzone. Far scivolare in pochi secondi quest'estate nel dimenticatoio, risvegliarmi con gli esami finiti, la chiamata della scuola già avvenuta, l'Ansia un lontano ricordo. E cominciare a lavorare sui miei sogni, no, progetti.

Bel modo adulto di affrontare le cose, si.

* Don't give up. Success in life is a marathon




3 commenti:

  1. siamo tutti nella stessa barca :( e per quanto mi riguarda, alle prese con la gestione di un presente di studio che molto probabilmente non potrà assicurarmi quello che sogno!

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  2. mi sento anche io un po' come te, sto cercando di inseguire i miei sogni/ progetti e sono stanca dei tanti sacrifici che sembrano non avere mai fine, della gente che mi dice "ma pèerchè non vai al mare?" che non capirebbe se dicessi che non ho il tempo di andare al mare (per ora, eh) perchè devo fare altro, perchè il tempo corre e io con lui...
    l'antipatica

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