2 novembre 2010

Lapo Elgatt

Da quando Lapo è con noi, mi hanno fatto questa battuta millemila volte: mi sembrava doveroso titolare questo post così.
Tra dieci giorni il Popic tornerà dal suo padrone. Per quanto triste, questo ha i suoi pro: dormirò di nuovo almeno come minimo sei, sette ore per notte senza interruzioni. Ripeto, senza interruzioni. Posso ripeterlo? Senza interruzioni. Niente più folletti di pelo sparsi in ogniddove: maglie, tavolo, lenzuola, lavatrice, frigo, calze...Niente più oggetti sbavati: pavimenti of course, ma anche libri, riviste, borse, pavimenti, fotografie con immagini ormai deformi (la sua bava è un tantinello acida), divani, tavoli...E poi dormirò. Dormiròòòòòò. Nessuno verrà a farsi le unghie sulla mia guancia alle 3.14 del mattino. Nessuno deciderà di adagiarsi sulla mia schiena alle 4.47. Nessuno tirerà giù un comodino intero addosso a colui che mi dorme accanto alle 5.06.
Ma (c'è un ma) Lapo ci mancherà da impazzire. Ce lo abbracciamo e coccoliamo come non mai. Gli parliamo con la vocina da scemi con cui gli adulti scemi parlano ai bambini (anche loro, per questo, potenzialmente scemi) e gli facciamo leccare tutti i piatti che non dovrebbe leccare. Ci mancherà come l'aria: quando quest'estate passava le serate in giardino e noi in giro, ad una certa ora ci dicevamo "Che facciamo, torniamo? Il Popic sarà lì che ci aspetta...ma sì, andiamo".
E' vero, Lapo non ha mai imparato ad usare il gabinetto come lo Sfigatto.


      Però cucina.                                                                                    E poi lava i piatti.
( Comunque, per la cronaca, non rimarremo senza un gattino a lungo, questo è poco ma sicuro!).

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