E sono passati ormai dieci anni da quando tu non ci sei più. E sono passati più di vent'anni da quando è stata scattata questa foto.
Ma io sono sempre la tua bambina nonno, la tua gioietta bella.
Puoi prendermi in braccio e farti dare un bacio sulla pelle bruciacchiata dal sole estivo.
Puoi accarezzarmi con le tue mani rovinate dalla guerra e dagli anni e indicarmi qualcosa lassù, sulle tue montagne.
Bello che sei, nonno. Mi manchi tanto.
È tutta stesa al sole,
questa vecchia storia,
tutta sulle tue spalle, vecchio,
e sulla tua parola.
Che hai visto piovere sulle rovine,
e le montagne crollare
e hai visto il sangue e le stelle alpine
e la neve bruciare.
E hai visto l'aquila volare.
...
Ma tu, dimmi che cosa vedi adesso tu?
Che adesso quasi non ci vedi più.
Dimmi che cosa vedi tu da lì.
Dimmi che è tutto più chiaro che qui,
tutto più chiaro che qui.
E dimmi che potrò capire,
e dimmi che potrò sapere,
e dimmi che potrò vedere,
un giorno anch'io così,
tutto più chiaro che qui.
Anch'io così, tutto più chiaro che qui,
tutto più chiaro che qui.
Da me di anni ne sono passati 19, ma è come fosse ieri.
RispondiEliminaUn abbraccio <3
:)
RispondiEliminaEcco la solita lacrima di commozione che solo il tuo talento mi suscita ogni volta...
RispondiEliminaNOn potevi fare più centro in quel bersaglio che è il mio cuore piagnucoloso. I nostri nonni secondo me sono tutti insieme, si conoscono. E parlano di noi.
RispondiElimina