"Le tue parole fanno male,
sono pungenti come spine,
sono taglienti come lame affilate
e messe in bocca alle bambine,
possono far male, possono ferire, farmi ragionare sì.
ma non capire, non capire.
Le tue ragioni fanno male,
come sei brava tu a colpire!
Quante parole sai trovare, mentre io non so che dire..."
Già, mentre io non so che dire.
Forse perché prima di parlare cerco di immaginare l'effetto delle parole che dirò.
Forse perché il mio lavoro mi ha insegnato a pesare, selezionare, sceglierle, le parole.
Forse perché so che uno stesso concetto può essere espresso in tanti modi diversi, a seconda delle situazioni, delle persone, dei sentimenti in gioco.
E quindi io non so che dire.
Perché rischierei di sembrare insensibile, cattiva, ingrata, vendicativa, permalosa, esagerata, gelosa, acida, fuori luogo, inadeguata.
E non voglio neanche costringermi a dire il contrario di tutto quello che penso realmente, perché allora l'unica parola per definirmi sarebbe "bugiarda".
Potrei sopportarlo, se davvero fossi tutte queste cose, ma non è così.
E allora quante parole sai trovare, mentre io non so che dire.
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Quel "non so che dire" è l'unico abito che mi sta alla perfezione. Eppure lo odio da morire, perché vorrei avere il coraggio e la pazienza di cercare parole alternative e magari vestiti migliori.
RispondiEliminacon il tempo ho imparato, pur con fatica e non riuscendoci affatto :), che la cosa migliore è parlare. limitando il trasporto, cercando di mantenere la lucidità, violentandosi per non perdere il controllo.
RispondiEliminama parlare. e dire sempre quel che si pensa.
è tutto troppo fulmineo per permettere incomprensioni...