13 luglio 2010

Di cosa ho imparato (e implicitamente di quello che non)


Non sono una di quei pochi (vorrei sapere dove si nascondono!) che possono permettersi di scagliare la prima pietra. Ci sono diverse cose nella mia vita che avrei potuto e dovuto gestire diversamente. Tuttavia, sono stata sempre consapevole degli effetti che le mie azioni avrebbero scatenato e ne ho sempre pagato le conseguenze. Quando le mie scelte hanno purtroppo coinvolto anche altre persone, ci ho messo tempo a decidere e spesso ho vissuto di sensi di colpa. Per anni. Dalla sofferenza mia e da quella che ho causato ho però cercato di imparare qualcosa. Nessuna lezione di vita da impartire all'umanità, nessun insegnamento che valga a livello universale. Solo poche cose, anche contraddittorie tra loro, che chi mi conosce sa che sono tipiche della mia persona.
  • 1) Bisogna prendersi le proprie responsabilità, sempre. Di quello che si dice, si fa, si pensa. Sempre.
  • 2) Io, regina ormai deposta di quell'inquietante paese chiamato Diplomazia, ho deciso di dedicarmi alla sincerità. Intendiamoci: nelle cose grandi, quelle importanti. (Non confesserò mai a mia madre la cifra esatta che ho speso per quella borsa o il numero preciso di paia di jeans che ho nell'armadio). Ma credo che le cose importanti vadano dette, nel bene e nel male. Si dorme più tranquilli, mica per altro.
  • 3) Bisogna essere selettivi. La vita è una sola, perdincibacco. Bisogna circondarsi solo delle persone a cui si vuole bene davvero, quelle che ricambiano sinceramente questo affetto, quelle con cui non bisogna recitare, indossare una maschera; quelle con cui si può stare in silenzio senza che questo sia pesante o imbarazzante; quelle che non si arrabbiano se qualche volta dici di no, quelle a cui piace davvero stare in tua compagnia, quelle che ti dicono se hai il naso sporco e non ti fanno andare in giro come un cretino. Per tutti gli altri, pazienza. Non era destino, non ci si prende. Tempo guadagnato per entrambi, non facciamone un dramma, non ostiniamoci, non sbattiamo la testa contro il muro. Possiamo entrambi essere due brave persone, che però vanno ognuna per la propria strada.
  • 4) Non esiste un solo punto di vista. Ci possono essere innumerevoli versioni dello stesso fatto: sfumature, dettagli, giudizi che, nonostante gli sforzi di oggettività, permangono. Per cui trovo assolutamente inutile andare a raccontare a chiunque la propria versione. A meno che tu non abbia 5 anni e non voglia avere più (o meno, perché non è detto che la tua versione sia la più convincente di quella degli altri) amichetti di qualcun'altro. In quel caso direi che va bene. In tutti gli altri anche no. Di conseguenza, anche credere a una, una sola versione dei fatti, è in fondo da cretini, perché si escludono, spesso senza neanche conoscerle, tutte le altre.
  • 5) Il beneficio del dubbio è un diritto: mio, tuo, di tutti quanti. Esercitiamolo.
  • 6) Non è mai troppo tardi per chiedere scusa, per recuperare un rapporto, per dire a qualcuno quanto gli vuoi bene. Anche se questo qualcuno non ne vuole sapere, non importa. Bisogna provare, sapere di aver tentato. Perché quando le cose poi si risolvono, la sensazione che si prova è davvero stupenda.
  • 6 bis) Il punto 6) va preso in considerazione solo dopo attente riflessioni. Ne deve valere davvero, ma davvero, la pena. Altrimenti è meglio lasciar perdere. Altrimenti è stupido buonismo, altrimenti è un salvare la faccia. Altrimenti è voler avere un amico in più su fb, di quelli che poi non saluti per strada. Meglio lasciar perdere.
  • 7) Non prendersela. Mio padre me lo dice sempre: "Non prendertela, ci sono cose più importanti nella vita". Me lo dice sempre, per qualsiasi cosa: lavoro, università, soldi, in passato anche per amore. "Tanto tu t'incazzi e non cambia niente". Sono anni che sorrido quando qualcuno mi dice che sono una stronza. Il più delle volte è assolutamente vero, per cui non posso che sorriderne. Per tutte le altre volte, invece, pazienza. Se dare a me della stronza fa dormire meglio chi me lo dice, va bene. Io, per quel che mi riguarda, mi faccio delle belle ronfate.

Tutto qua, per il momento. Ovviamente questo breve elenco è in continuo aggiornamento e, lo ripeto, l'intento non è quello di impartire nessun insegnamento. Questa sono io. E sono contenta di poter dire che per questo e nonostante questo, ci sono delle persone meravigliose che mi vogliono bene. Poche, ma mi vogliono molto bene.

1 commento:

  1. Non so come mai io lo stia leggendo ora, ma questa è una di quelle poche volte in cui mi ritrovo completamente in quello che hai scritto. Se solo riuscissi ad essere sempre così:)

    Grazie per questo post!

    Sara

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