10 giugno 2011

I libri sono l'umanità stampata.

Avete presente la sensazione che si ha appena finito di leggere un libro? Si, lo so che lo sapete. In una parola: il vuoto. E il vuoto è proporzionale all'intensità con cui avete letto e vissuto il libro. 
Magari era iniziata come una sfida. Avete storto il naso pensando "Mmmh...vediamo", con un po' di scetticismo ed esitazione. Può darsi che ci abbiate messo più del previsto, che a tratti vi siate annoiati, arrabbiati perché pensavate di esservi bloccati. Ma poi accadeva qualcosa e via, duecento pagine in una notte con gli occhi che si chiudono e lo sguardo all'orologio: "A e un quarto spengo"..."A e venticinque spengo"... e poi si fanno le quattro del mattino.
E quando le pagine nella vostra mano sinistra cominciano ad aumentare, contate quante ne rimangono nella destra... No, non può essere...solo 48 pagine...solo 27...poi 15...poi 3. E non ti arrendi: sfogli ancora in avanti sperando che ci sia ancora qualche riga da rubare per arricchirti il cuore.
Poi attorno a te, niente è più come prima. A volte ti estranei e pensi ai personaggi del libro, come se fossero amici che non vedi da tempo "Chissà cosa starà facendo..", "Chissà se poi...". Ognuno di loro, nel bene e nel male, ti resterà nel cuore e avrai per loro un pensiero speciale. 
Quando qualcuno, durante una conversazione, nominerà il titolo, quel titolo, per un attimo avrai una sensazione di stordimento, travolto dal ricordo di certe pagine, certe emozioni. Tutto quello che riuscirai a dire "È uno dei libri più belli che io abbia mai letto".

Ecco, vivere un anno scolastico da insegnante, per me, vuol dire tutto questo. 
Vuol dire immergersi in un mondo parallelo, fatto di tanti personaggi ognuno con la propria storia che si intreccia con quella degli altri. Non puoi non farti coinvolgere, immedesimarti, impegnarti, arrabbiarti, stancarti, provare soddisfazione. È impossibile, per me, rimanere distaccata, estranea, fredda, qualcuno direbbe "professionale". No, non io. 
Io ho scelto questo lavoro e questo lavoro ha scelto me, incredibilmente per caso, proprio perché ogni giorno ho a che fare con delle persone. Delle piccole persone che cominciano a diventare grandi e che, vuoi o non vuoi, ti trascinano nel vortice delle loro esistenze. Parli con loro di tutte le cose di cui è possibile parlare, pensi inevitabilmente a loro anche fuori dalle mura della classe, li sogni persino di notte dopo aver corretto venti temi in un pomeriggio. Portano vita nella tua vita e io credo che ci siano pochi lavori che riescano a creare questa magia.

Domani per me arriva l'ultima pagina di un libro stupendo che, per varie circostanze, ho vissuto con maggiore intensità rispetto all'anno scorso.
Perdonatemi quindi, se sarò un po' triste. Credo che ora possiate capire quel vuoto che domani sentirò.


Quelli che mi lasciano proprio senza fiato
sono i libri che quando li hai finiti di leggere
vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle
e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.
J.D. Salinger

3 commenti:

  1. Ogni libro che inizio e finisco è una nascita, e una piccola morte. Dopo una vita silenziosa ho deciso di porre rimedio.
    Ora sti scrivendo io.

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  2. proffy :'( nn può andarsene..
    si ricordi sempre della seconda A :(

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  3. proffy by borre mi vien da piangere oggi ho comprato e prenotato i libri:
    L'ombra nel vento
    Anna Frank sono io
    Coraline
    Le indagini di Sherlock Holmes
    e e shelspere....grz di tutto ...di questi nove mesi passati con 20 ragazzi pazzi scellerati simpatici indemoniati ma che le vorranno sempre bene.... in un anno scolastico ha cercato di portarmi sulla retta via dell'abbinare i colori mi ha aperto le porte su real time e i soliti idioti ma oltre a ciò mi ha fatto imparare molte cose..............ke adesso nn mi vengono in mente ma vabbè
    grz veramente di tutto mi ricorderò di lei delle imprese eroiche che ci ha raccontato per portarci in gita o prenotare la lim l'aula fad o la tv di quando le ho spruzzato il succo di quando gridavamo bacio sul pullman di quando chiedevamo a duroux quanto aveva preso all'ultimo esame e lui diceva 29 28 30 29 30 30 28 e raramente 27 di quando arrivava caricata come un mulo in classe di quando ci consegnava gli schemi ke poi metà classe nn usava di quando ci ha tolto l'ultima interrogazione su......boh....e la verifica di napoleone per salvarci la pelle quando aveva paura di aver lasciato aperto il gas o la finestra in casa e faceva correre il suo amò a controllare , quando guardavamo sul blackberry le foto di mao e quando ci era presa la mania del maosoleo.... in poche parole qst e molte altre cose mi ricordo di qst anno grazie ecco tutto

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