11 dicembre 2008

Una settimana difficile, parte I

Ci sono giorni neri, ma così neri, che anche tutto questo bianco che scende dal cielo non serve ad alleggerire la pesantezza di certi momenti. La ricopre, ne attutisce il frastuono, se vogliamo l'addolcisce anche, ma non serve. Non serve a stare meglio, non serve a cacciare dalla testa i pensieri negativi. Per cinque interminabili giorni ho avuto lo stomaco chiuso dal nervoso. Mi sono svegliata tutta sudata, alle tre di notte, sperando che il mattino arrivasse il più tardi possibile. Mi sono trascinata per casa in quel breve tragitto dalla cucina al letto. Mi sono sdraiata sul letto e ho pianto. Mi sono lagnata e ho pianto. Mi sono sentita inadatta, diversa, sbagliata, in colpa. Mi sono sentita tanto in colpa e ho pianto. La cosa più difficile è stata alzare il telefono giovedì e dire "Mi dispiace, non ce la posso fare. Mi spiace deluderti, farti fare brutta figura, non essere all'altezza delle tue aspettative".
Perchè non è vero che siamo tutti superiori a quello che gli altri pensano di noi, a come ci giudicano. Soprattutto quando si tratta di chi ci vuole bene. Soprattutto quando si tratta di un padre, uno come il mio. E quando metti giù il telefono piangi tutte le lacrime che hai, che tanto nevica e per strada nessuno se ne accorge. E ti senti di merda, ma ti senti anche più leggera. E ti senti più vicina a chi un secondo fa sbraitava nella cornetta. E ti senti più simile a chi, sbraitando, ti dice che ha vissuto le stesse emozioni, ha avuto le stesse reazioni. E allora capisci che non è vero che non ci assomigliamo per niente, ma che qualcosa, papà, l'ho preso anche da te. Chissà se finalmente l'hai capito anche tu.

2 commenti:

  1. Io dico sempre che la cosa fondamentale è prendere consapevolezza di quello che si è.
    E anche dei propri limiti.

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  2. sono passata per curiosità, trovandoti nei blog di poser e anche se è stupida come cosa, fuoriluogo e forse anche anacronistica, diciamolo pure, il tuo ultimo post mi ha scosso. Riscoprendoti come ti conoscevo un tempo non posso fare a meno di sentirti vicina, anche se in un'altra dimensione...
    Michelle

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