Da più di vent'anni ormai ho una stupida convinzione.
Ogni volta che la vita stravolge i miei equilibri, io mi dispero, certo; che ho sempre avuto la lacrima facile, è risaputo. Ma poi mi tranquillizzo e mi consolo, convincendomi del fatto che tutto questo sia temporaneo.
Mi spiego. Sono convinta che Massi prima o poi tornerà a casa, che dovrò tirare i pugni contro il muro la sera tardi per fargli capire che tiene il volume troppo alto. Sono convinta che Mino tornerà, che lo sentirò presto di nuovo miagolare per uno dei suoi mille assolutamente inignorabili motivi. Sono convinta che torneranno i nonni, ogni domenica a pranzo sentirò la nonna che rimprovera il nonno, mentre lui reciterà ad alta voce i primi versi dell'Iliade. Sono convinta da sempre che papà prima o poi tornerà qui in questa casa; lo vedrò occuparsi del giardino e andremo a fare la spesa il sabato mattina, mentre la mamma e Massi dormono. E ritornerò anche io: sarò di nuovo quella bambina felice che giocava in cortile fino a tardi la sera d'estate, con le ginocchia sempre sbucciate, in bicicletta anche sotto la pioggia.
Come se ad un tratto il nastro dovesse riavvolgersi.
Razionalmente, certo, so che si tratta di una bugia. Ma questa bugia, durante tutti questi anni, mi ha fatto stare meglio. Mi dicevo con tenerezza "Lasciaglielo credere, c'è tempo perché scopra che non è così". Massi, da bambino (ancora adesso in realtà, credo), adorava le magie e i giochi di prestigio. Aveva promesso di costruirmi una macchina del tempo. Quando è diventato giornalista della macchina del tempo non ho saputo più nulla, ma questo non mi ha impedito di continuare a credere che davvero avrei rivissuto ogni cosa.
Fino a ieri sera.
Quando all'improvviso mi è stato chiaro che tra poco, ormai davvero molto poco, sarò io ad andarmene da qui. E se io, ora, me ne vado, distruggo tutto. Se io ora me ne vado, nessuno tornerà e tutto cambierà per sempre. Perché è vero, loro già da tempo non ci sono più, ma io invece sono sempre stata qui. E finché io sono qui, tutto può succedere. Finché io sono qui, quando loro torneranno, mi troveranno. Ma se me ne vado anch'io?
Ogni volta che la vita stravolge i miei equilibri, io mi dispero, certo; che ho sempre avuto la lacrima facile, è risaputo. Ma poi mi tranquillizzo e mi consolo, convincendomi del fatto che tutto questo sia temporaneo.
Mi spiego. Sono convinta che Massi prima o poi tornerà a casa, che dovrò tirare i pugni contro il muro la sera tardi per fargli capire che tiene il volume troppo alto. Sono convinta che Mino tornerà, che lo sentirò presto di nuovo miagolare per uno dei suoi mille assolutamente inignorabili motivi. Sono convinta che torneranno i nonni, ogni domenica a pranzo sentirò la nonna che rimprovera il nonno, mentre lui reciterà ad alta voce i primi versi dell'Iliade. Sono convinta da sempre che papà prima o poi tornerà qui in questa casa; lo vedrò occuparsi del giardino e andremo a fare la spesa il sabato mattina, mentre la mamma e Massi dormono. E ritornerò anche io: sarò di nuovo quella bambina felice che giocava in cortile fino a tardi la sera d'estate, con le ginocchia sempre sbucciate, in bicicletta anche sotto la pioggia.
Come se ad un tratto il nastro dovesse riavvolgersi.
Razionalmente, certo, so che si tratta di una bugia. Ma questa bugia, durante tutti questi anni, mi ha fatto stare meglio. Mi dicevo con tenerezza "Lasciaglielo credere, c'è tempo perché scopra che non è così". Massi, da bambino (ancora adesso in realtà, credo), adorava le magie e i giochi di prestigio. Aveva promesso di costruirmi una macchina del tempo. Quando è diventato giornalista della macchina del tempo non ho saputo più nulla, ma questo non mi ha impedito di continuare a credere che davvero avrei rivissuto ogni cosa.
Fino a ieri sera.
Quando all'improvviso mi è stato chiaro che tra poco, ormai davvero molto poco, sarò io ad andarmene da qui. E se io, ora, me ne vado, distruggo tutto. Se io ora me ne vado, nessuno tornerà e tutto cambierà per sempre. Perché è vero, loro già da tempo non ci sono più, ma io invece sono sempre stata qui. E finché io sono qui, tutto può succedere. Finché io sono qui, quando loro torneranno, mi troveranno. Ma se me ne vado anch'io?
Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla.(Lao Tse)
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