11 agosto 2010

E poi ci sono i giorni no...

Avevo scritto qualche riga, su questo giorno no. Un elenco di gesti quotidiani alterati dal malumore. In realtà ho solo la testa appesantita da dubbi, ansie, pensieri. Niente di nuovo per quel che mi riguarda. Mi sento solo molto fragile, in balia delle cose che accadono attorno a me, in balia del tempo, in balia del nulla più totale. Mi sento solo nel posto sbagliato al momento sbagliato, fuoriluogo. Come sempre. Cerco rifugio nelle solite cose: il ricordo, il contatto con le persone che mi vogliono bene, anche quelle che non ci sono più o quelle lontane, la musica. Cerco sfogo nelle parole che butto nero su bianco, ma che poi cancello. Dovrei usare carta e penna, invece di una tastiera. E poi cerco un segno in tutto quello che mi circonda, qualcosa che mi faccia sorridere, qualcosa che mi dica che questa giornata non è poi tutta da buttare. Perché ora come ora la trascinerei volentieri sull'icona del cestino del Mac e lo svuoterei. Che quando lo svuoti fa sempre quel simpatico rumorino di carta accartocciata che mi piace un sacco. Che faccio, trascino e svuoto?

1 commento:

  1. beh posso in un certo senso capirti...anch'io butterei un bel pò di giornate...soprattutto le ultime!

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